WILLIAM TEDESCHI
William, parmigiano di non comune simpatia, così si descrive, in terza persona, per il nostro Sito.
William Tedeschi, ex grafico pubblicitario, ora vive di rendita, naturalmente ha investito nell’IMPS, fin da bambino sognava di diventare un musicista, gli abitanti del quartiere ancora oggi quando lo incontrano gli ricordano la sua ”orchestra” nell’orto dietro casa, formata di barattoli vuoti di vernice da lui scelti accuratamente nelle case
in costruzione e poi adoperati come batteria, immaginate lo stordimento!!! Fu forse per qualche ”sgridata” che pensò di dedicarsi all’armonica a bocca, strumento abbastanza facile da acquistare, si veramente facile…. le fregava ad uno zio,
che nella fretta per non farsi vedere, imparò a suonare lo strumento a rovescio. Portò questa passione nella sua vita e conquistò un premio prestigioso il primo posto alla Corrida di Corrado nel ’92. Dopo questo simpatico evento volle misurarsi con i professionisti e partì con la sua valigia di cartone per Trossingen (Germania) alla conquista del Campionato del Mondo di Armonica a bocca dove arrivò quarto assoluto nella categoria DIATONICA, concorso che rifece e nonostante sbagliando
categoria non venne squalificato ma conquistò il dodicesimo posto! Lo stesso piazzamento nell’OPEN categoria che si sfidano tutte le categorie. Svolge concerti in Italia e all’estero, diffondendo la parmigianità e sempre inizia i suoi concerti con la ”Stornellata parmigiana”. Diverse apparizioni televisive a Rai, Mediaset e televisioni nazionali. Negli ultimi anni ha dato vita ad una rassegna delle armoniche e la prima edizione si svolse a Parma nel Teatro Farnese della Pilotta, titolata: ”Armonicamente Buon Natale!” con artisti internazionali. Da diversi anni collabora con la fondazione Mariele Ventre di Bologna e insieme a titolati artisti partecipa al Canta Natale. Ha all’attivo cinque CD. Ama schizzare e scrivere fiabe, forse si preparerà al suo futuro?
William
GEN 17 TEDESCHI NOI PER LORO
LE BATTUTE DI WILLIAM (WILLY)
Willy è un vecchio armonicista che soffre di seri disturbi al cuore e relativa idraulica coronarica tanto da aver subito ben quattro interventi. In compenso è dotato di buon umore e ironia che gli consentono di esorcizzare e affrontare meglio la sua situazione non precisamente fortunata. Anche nelle situazioni più serie trova il modo di sorridere e fare battute. Commenta:
“poderogh riddor su, a t’ per poch? – Bizzogna ch’a ringrasja al Sgnór che almeno al ma dè coll carator chi”.
Data l’amicizia che ci lega spesso mi fa partecipe di questa sua situazione battute comprese. Ho pensato che alcune di esse possano essere gradite anche ai lettori del nostro Lunario. Alcuni esempi:
LA TAC
Willy era andato a fare una tac alla testa. Finito l’esame, un po’ preoccupato, chiese al medico:
“Scusi dottore, cosa mi ha trovato dentro la testa?” – “Niente”
“Alóra gh’à ragión me mojéra!”
RISATA A DENTI STRETTI
Willy, dopo l’ultima botta, stava facendo tre mesi di riabilitazione al don Gnocchi e secondo lui stava comportandosi bene ma il medico che lo seguiva non era del tutto soddisfatto. Lo prese da parte e gli disse: ”Caro Willi, come avrà potuto notare la stiamo aiutando nei migliori dei modi ma anche lei deve collaborare, perché come avrà già capito, si tratta di una cosa seria. Ho pensato, se lei è d’accordo, dopo la prossima ginnastica, di fissarle un colloquio con la nostra psichiatra!” Dopo un attimo di perplessità, Willi, esorcizza la notizia rispondendo:
“Dotor l’é béle al quärt intarvént, s’andèmma äd coll pas chi forsi convgnirà parlär diretamént col prét”.
AUTOIRONIA -WILLI
- Invalidità
Willy andava di fretta, non aveva trovato posto ed era in procinto di parcheggiare nelle strisce gialle per invalidi, il tempo di entrare a prendere un pacco ed uscire. Mentre stava ancora scendendo dall’auto arrivò un’auto con tanto di permesso e un vero invalido che gli disse:
“la so machina l’àn gh’à miga l’autorizasjón”.
“Al gh’à ragión, a la spost subbit e ghé dmand scuza mo ch’al credda che cme invalididè in-t-la tésta a gh’la podriss anca lasär perché veddol, par fär ‘na coza compagna a gh’ vól sól che un deficént!”
- A teatro
Era al teatro Regio a deliziarsi con una bellissima opera, La Boheme. Si trovava in compagnia di tre signore della Famija Pranzàna, che anche loro si erano lasciate coinvolgere ed emozionare alla musica rossiniana. Mentre stavamo uscendo e si facevano i commenti, chiese loro:
“Ragasi, a v ‘siv divartidi a teator?
“Bomben! J èmma cridè tutt al témp ad l’opra!
(a cura di Giuseppe Mezzadri per il Lunario parmigiano del 2018)