Beniamina Carretta e Vocincoro

BENIAMINA CARRETTA, UNA SEMINATRICE DI PARMIGIANITÀ

Beniamina Carretta non si accontenta di fare bene il suo lavoro di maestra, ma svolge anche altre attività importanti per i bambini. Laureata in Pedagogia con indirizzo musicale, in possesso della qualifica di cantautore come “Compositore melodista – Autore della parte letteraria”, vanta un curriculum prestigioso e ricco di traguardi e riconoscimenti. Troppo ricco per cui, in questa rubrica, ho scelto di dedicare lo spazio per descrivere il suo lavoro e la filosofia che sta dietro.

Da 20 anni circa insegna canto corale. È maestra di due cori: “Verdi Melodie”, formato da bimbi delle scuole dell’Istituto Comprensivo Parmigianino e “Vocincoro”, il coro delle voci bianche della “Corale Verdi”. La spinta è data dalla passione e la ricompensa le viene dalla soddisfazione di poter trasmettere il suo amore per il canto e la musica ai piccoli. Ritiene che la musica sia un importante elemento formativo e che, il canto corale, lo sia in modo particolare perché oltre agli obiettivi prettamente musicali, educa alla socialità, alla responsabilità e favorisce l’amicizia. Auspica un cambiamento culturale nel nostro paese sull’esempio del Nord Europa dove i piccoli cantano volentieri e i ragazzi, anche quando diventano adolescenti, non si vergognano di farlo come purtroppo spesso succede da noi. In effetti c’è da chiedersi cosa è cambiato in questi anni. Se torniamo indietro nel tempo, ma non poi di tantissimo, scopriamo che i nostri vecchi cantavano spesso e volentieri. Si cantava nelle osterie come ci ricorda anche Pezzani nella famosa poesia “I dan l’Otello” che recita: “Genta che se na sira te stè föra e ‘t vè zo ‘d bor’gh, o in-t-n’ostaria, at la sent cantär l’Otello, al Rigolett, Fedora…” Si cantava nei campi durante la vendemmia o la raccolta dei pomodori. Famosi sono i canti delle mondine. Il canto aiutava a far passare il tempo e sopportare meglio la fatica. Nelle chiese, in occasione delle feste importanti, si cantava la Messa, la famosa “Mèssa cantäda”. Era un orgoglio partecipare al coro che faceva prove su prove per fare bella figura il giorno della festa. C’era anche l’espressione “Vestì da mèssa cantäda” per indicare vestito elegante.

Il lavoro della maestra Carretta è prezioso per la nostra città. Prima di tutto per il repertorio scelto con intelligenza e sensibilità. Nei canti dialettali, oltre i classici, non mancano i contributi di autori più recenti quali ad esempio il prolifico e bravo Umberto Tamburini, Fausto Bertozzi e Armando Grandi paroliere della “Cansón da du borr” musicata dalla maestra stessa. Un repertorio che recepisce e valorizza le nostre tradizioni, ma che si apre anche ad altre tradizioni e ad altre culture con una apertura di grande valenza educativa e culturale.

Non solo Parma

Dieci anni fa ha iniziato un lavoro di ricerca culminato in un CD, “Orizzonti di suoni “ presentato nel novembre scorso, che contiene canti di varie nazioni del mondo. Si tratta di una iniziativa nata dall’esigenza della scuola di integrare bambini che provengono da altri paesi. Il poter conoscere qualche tradizione, qualche uso, qualche canzone di qualche festa particolare ci arricchisce culturalmente perché ci fornisce informazioni culturali e ci permette di avvicinarci a loro allo stesso livello. Noi offriamo il nostro e loro ci offrono il loro.

Oltre l’attività, diciamo di routine, con i due cori, continua a svolgere un lavoro di ricerca che sfocerà in un CD che canterà la fatica dell’uomo. Oltre agli “Scariolanti”, che entrerà di diritto, ha già nel cassetto canti popolari molto belli. Uno dalle risaie cinesi, un altro dei marinai inglesi ai tempi delle navi a vela e uno dei raccoglitori di cotone in America.

Imparolopera

La maestra Beniamina è grata ai dirigenti della “Corale Verdi” che le hanno dato fiducia e si preoccupano che faccia amare la musica ai bambini. All’Opera non si arriva subito. Serve un percorso di crescita. A proposito di “Opera” dal momento che da 20 anni propone nella scuola un repertorio che spazia in tutti i generi musicali quali il canto popolare, lirico e moderno, da tre anni collabora, con i suoi giovani cantori, al progetto del Teatro Regio “Imparolopera” nato dall’esigenza di proporre un genere musicale molto lontano ai bambini. Quest’anno canteranno nel “Werther”.

La Carretta è figlia d’arte. Il papà Benes, è stato clarinettista e sassofonista nella mitica orchestra Cantoni e poi con Gigi Stock, Frambati e Bragadini. Il fratello è un violinista di successo.

Ritengo che le persone che amano la cultura, la nostra città, la nostra parlata e le nostre tradizioni debbano riconoscenza alla maestra Beniamina Carretta che, per la sua attività che coinvolge positivamente i bambini, la parte più vulnerabile e preziosa della nostra società, è, a mio giudizio, una seminatrice di parmigianità intelligente.

Giuseppe Mezzadri

Inno nazionale

 

BENIAMINA CARRETTA
La maestra Beniamina, dal 1993, partecipa alla presentazione del “Lunario Parmigiano” con un contributo molto importante. Infatti i suoi cori hanno sempre rallegrato con stornellate e canzoni, cantate spesso in vernacolo, gli incontri nell’Aula Magna dell’Università per la presentazione annuale. Beniamina, insegnante elementare, laureata in pedagogia. Cantautrice dal 1997, ha composto varie canzoni di carattere religioso, alcune edite dalla Casa discografica Edizioni Paoline. Insegna musica dal 1975, ha realizzato spettacoli teatrali a Parma, Bologna, Firenze, Mantova con bambini di scuola elementare. Dal 1993 è in servizio presso il IV Circolo. Da febbraio 2007 fa parte del SagGEM. Attualmene insegna nella scuola elementare Filippo Corridoni. La sua vocazione a formare un gruppo Corale l’ha scoperta in occasione della presentazione annuale del “Lunario Parmigiano” su richiesta di Enzo Terenzani, durante la quale portò un gruppo di bambini della sua scuola “messo insieme alla bisogna”. Correva l’anno 1993. Da quel momento l’evento si è ripetuto annualmente e la maestra Beniamina perfezionò gradualmente il livello delle prestazioni dei componenti il coro al punto che oggi il Coro Voci Bianche è stato inserito dall’ottobre 2006, come elemento stabile della Corale Verdi, e partecipa a manifestazioni di elevato livello artistico. Ed è per questo che la maestra Carretta intende manifestare gratitudine a Enzo Terenzani e a “Parma Nostra“ partecipando come elemento stabile in ogni presentazione annuale del “Lunario Parmigiano”.